Fruttariani, melariani o vegani estremi: attenzione ai consigli medici

donna fruttariana

Sono regimi alimentari estremi e fortemente squilibrati, lo dice la scienza. Tuttavia un periodo detox potrebbe giovare all’organismo e l’estate è il momento giusto, ma va seguito sotto stretto controllo medico. Ecco perché.

In medio stat virtus dicevano gli antichi latini per richiamare l’attenzione sulla saggezza della moderazione, in ogni campo. E vorremmo partire da questa locuzione anche per parlare di trend in fatto di diete, di tendenze che spesso si affermano in poco tempo, spinte dalla forza propulsiva dei mass-media o da qualche Vip che le sponsorizza, e vengono seguite più o meno indiscriminatamente, senza un controllo medico, con un approccio fai-da-te.

D’altro canto appena prima della prova costume le gambe tremano sempre: riscoprire di colpo quegli angoli del corpo nascosti per mesi nei pantaloni o nei collant a compressione graduata non è sempre semplice e la prova dello specchio è quasi sempre inesorabile.

In questi momenti la presa che certi titoli fanno sulla psiche è persino maggiore del solito e sicuramente anche tu, almeno una volta, hai vacillato di fronte alla promessa di tanti chili in meno in poco tempo e “senza sforzi”.

Però… c’è ben più di un però. Una dieta è un regime alimentare controllato e non è solo un modo di dire. Il controllo è fondamentale e può dartelo solo un medico o uno specialista competente che deve studiarne i presupposti, seguirne gli effetti e misurarne l’efficacia, caso per caso. Donna per donna.

Diete senza carne nel nome della salute, non del dimagrimento

Alcune donne iniziano una dieta senza carne per provare a dimagrire, ma altre lo fanno per una convinzione etica. Parliamo del versante vegetariano/vegano, ovvero di quella parte sempre più grossa di popolazione occidentale che incomincia ad apprezzare e abbracciare regimi alimentari che escludono la carne e i suoi derivati dal menu.

Secondo una recente inchiesta Eurispes riportata da IlSole24Ore, nel nostro paese i vegetariani sarebbero il 6,7% della popolazione mentre il 2,2% dichiara invece di essere vegano. Se a questi si aggiungono coloro che fanno scelte ancor più estreme, ovvero quanti preferiscono cibarsi solo di frutta (fruttariani) o addirittura di sole mele (melariani), ancora pochissimi, è ormai quasi 1 italiano su 10 a non mangiare carne e derivati, a volte anche pesce e derivati.

Si può escludere la carne dalla dieta. Non sembrano esserci controindicazioni al livello medico. L’importante è condurre il menu quotidiano assicurando la giusta variabilità di alimenti e il giusto apporto calorico, proteico, di vitamine e minerali, di zuccheri e altre sostanze, che il nostro corpo richiede per vivere bene.

Una dieta 100% vegetale in perimenopausa? Il parere di SSNV (Società Scientifica Nutrizione Vegetariana)

Per comprendere meglio questo punto, cioè se di base una dieta senza carne sia davvero adatta a una donna in perimenopausa e menopausa, abbiamo voluto prendere atto delle dichiarazioni che la scienza fa su questo argomento.

Innanzitutto la SSNV, organo scientifico che studia e promuove la nutrizione senza carne, che ha pubblicato un lungo opuscolo a cura della dott.ssa Stefania Velitti, medico geriatra e studiosa di alimentazione in generale e di alimentazione vegetariana in particolare. In questo libretto, la dottoressa conclude un lungo excursus così: “Un’alimentazione ben pianificata, 100% vegetale e attenta ai vari nutrienti particolarmente utili nel periodo della menopausa, diventa rilevante non solo per alleviare da subito i primi sintomi legati alla menopausa, ma anche per prevenire patologie gravi come neoplasie, malattie cardiovascolari, metaboliche e osteoarticolari”. Le premesse a una vita lunga e sana delle quali parla la dottoressa, al di là dei valori nutrizionali di ciascun elemento della dieta, sono sempre quelli: esercizio fisico, sane abitudini quotidiane e impegni che mantengano attiva la mente, oltre a una attenta pianificazione della dieta, per utilizzare una sua espressione.

Donne vegane e vegetariane corrono qualche rischio in perimenopausa?

caduta capelli carenza vitamine

Una carenza vitaminica può causare caduta dei capelli, problemi ai denti e alle ossa e altre disfunzioni.

Se da un lato la ricerca scientifica sembra aver dato il suo assenso a una dieta senza carne anche dopo i 45 anni, dall’altro ci sono da sottolineare alcuni aspetti di non secondaria importanza.

Uno studio più indipendente, realizzato dall’Università di Leeds e pubblicato recentemente dal Journal of Epidemiology & Community Health, ha rilevato i consumi quotidiani di 217 alimenti di oltre 35mila donne fra i 35 e i 69 anni per un periodo di oltre 4 anni. L’effetto sorpresa di questo studio è che è stato rilevato un legame fra la data di ingresso in menopausa e le scelte alimentari.

I ricercatori hanno osservato che molte donne vegetariane sono entrate in menopausa con quasi due anni di anticipo rispetto alle “colleghe” onnivore. Oltre ciò, è sempre presente un rischio di carenze vitaminiche, soprattutto se la dieta è strettamente vegana. Per esempio, l’esclusione dei cibi animali, fa sì che sia elevato il rischio di deficit di ferro, zinco, calcio e vitamina D. A risentirne potrebbe essere, per esempio, la salute delle ossa, già messa in pericolo in menopausa a causa della perdita dell’effetto protettivo degli estrogeni.

Estremi opposti: dieta fruttariana e dieta paleo, ma qual è la verità?

Parliamo di estremi opposti e di diete non equilibrate dal punto di vista nutrizionale ma che non sono esattamente “rare”, stando ai numeri: sempre nella citata ricerca Eurispes, fra tutti coloro che hanno dichiarato di seguire regimi alimentari ancora più stringenti di una “semplice” dieta vegetariana o vegana, il 32,1% dichiara di seguire un’alimentazione crudista, che prevede esclusivamente il consumo di cibi non sottoposti a cottura; il 23,1% segue un’alimentazione fruttariana, nutrendosi prevalentemente (o esclusivamente) di frutta; mentre solo il 12,8% aderisce alla paleo-dieta, che prescrive un ritorno alle origini in tema di alimentazione.

Le motivazioni alla base di queste diete sono diverse. Proviamo a scoprirle.

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Fruttariani: solo frutta per convinzione etica

I fruttariani mangiano solo frutta e alcune verdure, classificate come “frutti”: pomodori, zucchine, melanzane. Niente verdura però, perché secondo molti estirpare piante o strapparne le foglie o – peggio – mangiarne i semi, sarebbe una sofferenza per il vegetale che risponderebbe producendo elementi chimici in grado di danneggiare l’organismo. Quindi niente riso, pasta o polenta, prodotta con semi, gemme di nuove piante. Quindi i soli alimenti ammessi nella dieta fruttariana sono:

  • Frutta dolce (melone, pera, uva, fragola, pesca, ecc.) e mele
  • Frutta ortaggio (zucchine, fagiolini, pomodori, melanzane, ecc.)
  • Frutta grassa (avocado, olive)

È chiaro che si tratta di una dieta squilibrata dal punto di vista nutrizionale e che ha bisogno di essere seguita da un medico per controllare soprattutto i valori di ferro, zinco e vitamine del gruppo B e D, molto importanti per la salute generale e ancor più in perimenopausa.

Dunque attenzione: se segui una dieta fruttariana e hai raggiunto i 40 anni ti consigliamo di rivolgerti al più presto a un medico per valutare la necessità di integrare eventualmente alcune carenze alimentari o cambiare regime. Il tuo corpo si prepara a grandi cambiamenti e hai bisogno di affrontarli con la giusta preparazione.

Dieta paleo o dieta del cavernicolo: alimenti al naturale e sì alla carne

All’estremo opposto rispetto alla dieta fruttariana c’è la dieta cosiddetta “paleo” o “del cavernicolo” che invece prende spunto dall’evoluzione umana per comprenderne una sorta di “vera natura” alimentare e riproporla.

La paleo è una delle ultime diete giunte alla ribalta: creata da Loren Cordain, professore di scienze motorie e esperto di alimentazione all’inizio di questo secolo, prevede di consumare tutti gli alimenti che derivano direttamente dalla natura e si sono sviluppati e sono cresciuti senza l’intervento dell’uomo. Questo significa che c’è molta carne e pesce, ma anche verdure e uova. Cereali, legumi e zucchero raffinato sono invece banditi dalla tavola paleo così come i prodotti caseari.

In generale potrebbe aiutare a scegliere gli ingredienti meno raffinati – quindi in generale più salutari – tuttavia si tratta di una dieta che aumenta l’apporto di grassi saturi e per questo non è certamente consigliabile per tutti, specialmente in un momento in cui naturalmente il colesterolo tende ad aumentare, come in perimenopausa.

Scegli il regime alimentare in modo scientifico, non per moda

Una dieta, sia scelta per perdere qualche chilo che per etica o per un credo personale, ha come obiettivo il miglioramento, dello stato di salute generale e anche delle condizioni psicologiche. Questo significa che se senti di voler cambiare le tue abitudini alimentari puoi sicuramente farlo ma l’obiettivo è ritrovare il tuo benessere.

L’unico modo di sapere se “ti fa bene” o se una dieta è giusta per te è fare una serie di controlli diagnostici prima dell’inizio del nuovo regime alimentare e poi verificare costantemente l’evoluzione dei tuoi valori vitali con il passare del tempo. Questo significa iniziare una dieta in modo corretto, controllato ed efficace. Il tuo medico curante può darti molte indicazioni preziose in merito, così come un nutrizionista o un dietologo che possono “aggiustare il tiro” di ogni dieta in base ai tuoi obiettivi, al tuo punto di partenza e ai risultati che via, via otterrai.

Ogni donna è diversa, ogni perimenopausa è diversa e per questo è fondamentale trovare il tuo stile alimentare su misura, quello che meglio si adatta all’età che stai attraversando. Quello che può essere adatto a ogni donna per superare i disagi della menopausa è invece l’uso dell’integratore 100% di origine vegetale Femal. Femal è nato per aiutare le donne a gestire vampate di calore, insonnia, sudorazioni notturne e quello stato di irritabilità e instabilità d’umore che sono così tipici negli anni che precedono la fine della vita fertile.

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I medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.
Medico chirurgo, specializzato in ostetricia e ginecologia

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano

Dottore in scienze motorie

PhD, docente presso Università degli Studi di Bergamo

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