Dimentichi le cose più spesso? E’ normale ma non è tutta colpa della menopausa

donna scrive per non dimenticare

Molte donne, dopo i 45 anni, vanno in allarme quando si accorgono che la memoria non le assiste più come una volta: chiamano i figli con i nomi dei genitori o l’inverso, dimenticano le scadenze o numeri di telefono. Un effetto dell’età? Forse no.

Si inizia spesso dimenticando le chiavi di casa, lasciando la lista della spesa sul tavolo o facendo fatica a ricordare i nomi. Moltissime donne, dopo i 45 anni, si lamentano di questi episodi molto comuni e molte temono potrebbe essere un segnale precoce di invecchiamento. Piccoli problemi di memoria, infatti, vengono inclusi da molte nella classica lista dei disagi associati alla menopausa.

La menopausa influisce davvero sulla nostra capacità di ricordare le cose?

In parte si, è proprio così. Spieghiamoci meglio.

La graduale perdita di memoria, che può essere minima e certamente non è uguale per tutte le persone, è un fatto del tutto naturale, anche se noioso e interessa sia gli uomini che le donne. Naturale, perché i problemi di memoria si presentano in conseguenza del fatto che, con l’avanzare dell’età, vi è una progressiva perdita di cellule cerebrali, il che influisce inevitabilmente sul modo in cui archiviamo e recuperiamo le informazioni.

La memoria a breve termine, in altre parole, tende a diminuire lentamente, causando difficoltà nel ricordare i dettagli recenti, come le scadenze, ma la memoria a lungo termine (e questa è la seconda buona notizia) non viene coinvolta in questo processo.

È indubbiamente vero che questo problema emerge per molte donne proprio durante la menopausa e che sia in qualche modo legato alla stessa. Alcuni esperti indicano il calo dei livelli di estrogeni, altri, il maggiore livello di stress che caratterizza questo delicato passaggio come la causa di questo lento e graduale processo.

Per quanto riguarda il ruolo degli ormoni, o meglio lo scombussolamento ormonale legato alla menopausa, se i livelli ormonali non possono essere collegati, tout court, alla funzione cognitiva, è possibile che le fluttuazioni che si verificano durante questo periodo possano avere un ruolo nei problemi di memoria che molte donne riferiscono di avere.

Mantenere la mente reattiva e giovane è possibile: ecco 5 esercizi quotidiani

 

Primi disagi della menopausa?

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Tutto quello che ruota intorno alla menopausa è in gran parte ancora sconosciuto e non è ancora si è fatta chiarezza sulla correlazione tra menopausa e problemi di memoria, ma questo problema, riferito da un gran numero di donne, è sotto gli occhi degli esperti, che non tarderanno a fornire risposte. Quello che si sa per certo è che, dal punto di vista medico, la comune perdita di memoria che accompagna l’invecchiamento è un fatto più irritante che serio. In altre parole, è un fenomeno temporaneo e non è la stessa cosa della demenza.

Ciò detto, se anche per te il rapporto con la memoria sta diventando difficile da gestire, ecco una lista delle 5 cose che puoi fare per mantenere la mente giovane:

  1. #1 Utilizza un trucco antico: la “tecnica dei loci”

Si chiama “tecnica dei loci” e viene utilizzata sin dai tempi degli antichi greci e romani e potrebbe aiutarti a ricordare nomi, luoghi o faccende da sbrigare. Come? Costruendo il tuo “palazzo della memoria”, o meglio il tuo percorso, visualizzandolo e dando a cose e persone presenti in questo palazzo immaginario un posto preciso e un nome.

Un esempio pratico? Prova con la classica lista delle cose da fare: prendere un appuntamento dal dentista, ritirare la roba dalla lavanderia, telefonare a tua madre. Quello che devi fare è visualizzare il tuo percorso, quello che fai abitualmente per sbrigare queste faccende. Poi dai un posto ad ogni oggetto lungo il tuo percorso, come una sorta di segnaletica. Ad esempio, il vialetto che percorri si chiamerà “chiama il dentista”, poi più avanti, magari all’incrocio del viale, ci sarà il “ritiro dalla lavanderia” e su un grande albero in fondo alla strada, posizionerai il cartello “telefona a tua madre” e così via. Esegui mentalmente il tuo percorso e la tua lista un paio di volte e vedrai che sarà ben fissata nella tua mente.

  1. #2 Fai esercizio fisico

L’allenamento migliora la circolazione sanguigna, che aiuta molto a mantenere il cervello giovane.  Camminare, nuotare, fare giardinaggio: non importa quale attività scegli, basta che sia regolare.

  1. #3 Impara ogni giorno qualcosa di nuovo.

Secondo la ricerca, l’esercizio mentale aiuta a preservare le funzioni cognitive. Iscriviti a uno o più corsi, viaggia, fai i cruciverba, leggi libri o riviste un po’ più impegnative del gossip. Qualunque cosa andrà bene. Mantieni attivo il tuo cervello e non ne beneficerà solo la tua memoria, ma tutto il corpo.

Il fatto che molte scienziate abbiano continuato la loro attività fino a tarda età dimostra il potere conservativo dell’allenamento mentale: se tieni attive le sinapsi, queste continueranno a rispondere in modo reattivo.

  1. #4 Stai lontana dagli alcolici

Gli effetti dannosi dell’alcol sulle cellule cerebrali sono ben noti e confermati da un’ampia letteratura medica. Se ci tieni a conservare la tua memoria, limitati a bere un bicchiere di vino solo alcuni giorni alla settimana.

  1. #5 “Take it easy”: stai lontana dallo stress

Più facile dirsi che a farsi e potrebbe sembrare un consiglio banale, scontato. Eppure, sebbene lo stress non sembri essere direttamente coinvolto con i problemi di memoria, l’esposizione cronica agli ormoni rilasciati durante lo stress influisce sulla funzione cerebrale.

Infatti, uno di questi ormoni, il cortisolo, impedisce al cervello di costruire in modo efficace la nostra memoria. Per disinnescare lo stress, apprendi e pratica regolarmente tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga e prova a stare lontana da tutto quello che minaccia il tuo equilibrio psico-fisico. Anche la tua memoria ne trarrà giovamento

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I medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.
Medico chirurgo, specializzato in ostetricia e ginecologia

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano

Dottore in scienze motorie

PhD, docente presso Università degli Studi di Bergamo

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