Diabete: cosa fare in perimenopausa?

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Il 14 novembre è la Giornata Mondiale del Diabete. Vogliamo approfittare per affrontare l’argomento in correlazione con la perimenopausa.

A partire dai 43 anni, l’organismo delle donne si modifica a poco a poco per prepararsi al naturale arrivo della menopausa.

La trasformazione non riguarda soltanto l’aspetto esteriore ma ha a che fare anche con meccanismi che apparentemente potrebbero sembrare “slegati” dalla questione: tutto il corpo cambia e con esso anche le patologie già manifeste potrebbero modificarsi.

Le alterazioni ormonali tipiche del periodo infatti, hanno effetti sull’organismo nella sua globalità: vuol dire che tutto il corpo risente delle fluttuazioni dei valori di progesterone ed estrogeni.

Come la menopausa può influenzare i valori del sangue

Per questo motivo, quando noti sul tuo corpo i primi segnali della perimenopausa è importante che tu abbia delle attenzioni in più anche su altri “fronti” che, se trascurati, potrebbero compromettere la tua salute.

Uno dei fattori da monitorare con accortezza è il livello di glicemia nel sangue: nei soggetti predisposti (l’ereditarietà genetica conta molto) potrebbe contribuire a far insorgere il diabete o, nelle donne che già ne sono affette, creare maggiori difficoltà nel tenere la malattia sotto controllo.

Il 14 novembre è la Giornata Mondiale del Diabete. Si tratta di una delle patologie croniche in più rapido aumento, tanto da essere stata indicata come la “malattia del secolo”.
Parliamo del diabete di tipo 2, il più diffuso, che non a caso interessa in modo importante le donne in età matura. Parlane con il tuo medico e segui le buone regole della prevenzione attraverso le comuni indagini ematochimiche.

Diabete: perché la perimenopausa può aumentare i fattori di rischio

Come abbiamo detto, una tendenza all’aumento della glicemia potrebbe verificarsi in concomitanza con gli squilibri ormonali tipici del periodo che precede la scomparsa definitiva delle mestruazioni.

Vediamo meglio perché questo accade è qual è il rapporto tra ormoni e livelli di glicemia nel sangue: in perimenopausa le variazioni ormonali che preparano il corpo possono modificare la risposta dell’organismo all’insulina, l’ormone prodotto dal pancreas che, insieme al cortisolo, ha il compito di regolare i livelli degli zuccheri nel sangue.

Quando questo meccanismo subisce il “contraccolpo” delle fluttuazioni ormonali, potrebbe accadere che i livelli di glucosio nel sangue non si abbassino come dovrebbe accadere ogni volta che, dopo i pasti, entra in gioco l’insulina: da qui il rischio di veder aumentare la glicemia.

Ci sono, però, altre situazioni che quando si avvicina la menopausa possono concorrere ad aumentare il rischio di diabete:

  • le alterazioni ormonali e, in generale, il passare degli anni hanno effetti anche sul metabolismo che, poco alla volta, rallenta il suo funzionamento: dopo una certa età è più difficile perdere peso.
  • sempre per effetto degli squilibri ormonali, certi cambiamenti emotivi di  questo periodo potrebbero farti avvertire più facilmente la cosiddetta “fame nervosa e, con essa, l’irrefrenabile desiderio di cedere a spuntini fuoripasto e snack (in particolare dolci), soprattutto quando ti senti stanca e nervosa.

Proprio gli zuccheri contenuti in dolci e dolciumi sono i più dannosi per la tua salute perché sono zuccheri “semplici”, ovvero calorie vuote che non nutrono il tuo corpo come gli zuccheri complessi di pasta e pane ma che hanno il solo effetto di alimentare un circolo vizioso fatto di picchi glicemici e conseguente, nuovo, desiderio di assumere altri zuccheri.

Diabete: la prevenzione a tavola dopo i 45

Nel periodo che precede la menopausa è importante riservare un’attenzione particolare all’alimentazione perché hai più bisogno di vitamine e sali minerali e di nutrienti per supportare il tuo corpo nella fase di adattamento al nuovo assetto ormonale.

A tavola è inoltre importante limitare l’assunzione di zuccheri anche in relazione all’aumentato rischio di avere valori di glicemia troppo alti nel sangue.

Un regime nutrizionale specifico per donne over-45 può essere una buona idea per aiutare a preparare il corpo, oltre che mantenere sotto controllo l’ago della bilancia.

Alimentazione specifica in menopausa?

Leggi questi articoli che possono aiutarti a capire:

Alimentazione in perimenopausa: cosa non può mancare
Ingrassare in perimenopausa: quando il risultato “pesa” sulla bilancia
Occhio alla glicemia

Linee-guida per una dieta corretta in perimenopausa

Se hai già un problema di chili di troppo o comunque di alimentazione disordinata prova a rivolgerti ad un nutrizionista e lascia stare il fai-da-te. Un’alimentazione equilibrata e personalizzata è il risultato di studio e di conoscenza, non di improvvisazione e “sensazioni”. Quindi decidi di risolvere questo che senti come un problema e affrontalo seriamente, come merita.

Intanto però puoi:

  • Ridurre da subito il consumo di zuccheri: non vuol dire che tu debba rinunciare a pasta, riso, pane e altri cereali ma puoi iniziare a evitare, invece, gli zuccheri contenuti in dolci e dolciumi, caramelle, bibite e bevande gassate
  • Limita i grassi: sì all’olio extravergine di oliva, che in qualunque situazione è sempre il miglior condimento che puoi scegliere; no ai grassi saturi di burro, margarina, strutto e a tutti quelli nascosti in formaggi, salse e condimenti vari
  • Riduci al minimo il consumo di sale: aumenta la ritenzione idrica, che in questa fase potrebbe essere più spiccata per effetto delle variazioni ormonali e in più favorisce l’ipertensione arteriosa, un’altra condizione da evitare
  • Limita il consumo di carne rossa a vantaggio di quella bianca, pesce e legumi
  • Consuma 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura: l’apporto di fibre è essenziale in questa fase, sia per assicurarti regolarità intestinale e senso di sazietà che per rallentare l’assorbimento degli zuccheri e quindi tenere bassi i livelli di glicemia nel sangue

Prevenzione del diabete in perimenopausa: quali sono gli esami da fare

Quando si fanno manifesti sul tuo corpo i segnali più tipici della perimenopausa, quelli che ti dicono inequivocabilmente che qualcosa si sta “muovendo”, è importante affidarti ad un ginecologo per tutta la durata di questo lento e graduale periodo di passaggio. Fino alla menopausa vera e propria possono passare anche 6-7 anni nei quali lo specialista può aiutarti a tenere sotto controllo disagi e fastidi per preservare la tua salute e il tuo benessere di donna.

In questi anni il ginecologo può rappresentare anche la figura di riferimento per monitorare altri parametri che non attengono alla sfera ginecologica ma vanno tenuti sotto controllo di pari passo con i tuoi ormoni, come i valori di colesterolo, glicemia e pressione arteriosa. Per tua comodità abbiamo compilato una lista di esami di controllo da fare dopo i 45: la trovi qui,puoi stamparla e inserirla nella tua agenda di anno in anno per essere sicura di non dimenticare l’appuntamento con la prevenzione.

Aiuta il tuo corpo a ritrovare il pieno benessere

Se fastidi e disagi tipici del periodo appesantiscono troppo le tue giornate e quella sensazione così fastidiosa di stanchezza e nervosismo ti spinge spesso a cadere nella tentazione di “consolarti” con dolci e snack, prova a supportare il tuo organismo con un integratore naturale.

Questi prodotti agiscono dall’interno per fornire un sostegno in più a mente e corpo quando la strada per adattarsi al nuovo assetto ormonale appare troppo in salita. Femal è un integratore naturaleal 100% di origine vegetale, privo di estrogeni e fitoestrogeni, non presenta controindicazioni e non favorisce l’aumento di peso.  

Con l’assunzione di 1 capsula al giorno si è rivelato efficace per il 93% delle donne sui 5 disturbi più fastidiosi della menopausa:

Femal può essere assunto sin dai primi segnali di perimenopausa perché è adatto ad un uso prolungato nel tempo.
I
l suo elevato indice di tollerabilità (98%) lo rende adatto anche alle donne con una storia oncologica più o meno recente e ai soggetti allergici al polline. Per la sua composizione 100% di origine vegetale, inoltre, è idoneo ad essere inserito nelle diete vegetariane e vegane.

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I medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.
Medico chirurgo, specializzato in ostetricia e ginecologia

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano

Dottore in scienze motorie

PhD, docente presso Università Ecampus e Università G. D'Annunzio di Chieti

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