Conoscere il corpo: guida agli ormoni femminili

espressioni femminili

Siamo governate letteralmente dagli ormoni: la maggior parte delle funzioni del nostro corpo infatti dipende da questi elementi. È particolarmente importante per questo motivo conoscerli. Ecco quali sono e a cosa servono.

Quando si parla di ormoni femminili il pensiero va subito al ciclo mestruale e alle altre caratteristiche e funzioni sessuali ma, in realtà, gli estrogeni e il progesterone sono essenziali per il corretto funzionamento dell’intero organismo femminile.

La produzione ormonale nelle donne è coinvolta, infatti, in una serie di meccanismi fondamentali per assicurare l’equilibrio del corpo (ma anche della mente) come quelli legati alla tiroide, all’intestino, al sistema cardiocircolatorio e al sistema osteo-articolare, solo per citarne alcuni.

I valori dei tuoi ormoni hanno un legame persino con la bellezza della tua pelle perché gli estrogeni, nello specifico, svolgono un ruolo importante nella produzione del collagene. Gli ormoni, influenzano anche il tuo umore e la tua voglia di fare, la tua memoria e le tue capacità cognitive.

È quindi riduttivo restringere la questione ormoni femminili alla regolarità del ciclo mestruale.

In questo articolo ti spieghiamo nel dettaglio quali sono gli ormoni che regolano il corpo di una donna e a cosa servono. Ti sarà utile saperlo soprattutto se inizi a notare che qualcosa sta cambiando perché le fluttuazioni ormonali caratteristiche di premenopausa e perimenopausa possono determinare una serie di conseguenze sul tuo corpo e sulla tua psiche.

Quali sono gli ormoni femminili

Entrambi prodotti dalle ovaie, gli estrogeni e il progesterone sono gli ormoni sessuali femminili per eccellenza. Svolgono funzioni diverse ma sono complementari perché è il costante equilibrio tra i loro valori a garantire le funzioni fisiologiche femminili e il comportamento sessuale.

Il corpo femminile produce anche testosterone, l’ormone maschile per eccellenza, anche se in quantità 10 volte inferiori rispetto agli uomini. Questo ormone è, ad esempio, responsabile della comparsa dell’acne poiché regola la secrezione di sebo che, in caso di alterazione del rapporto di equilibrio tra valori di estrogeni e valori di testosterone, può diventare eccessiva fino a determinare l’infezione. L’acne potrebbe riproporsi anche in menopausa, anche se in forma meno severa di quella che interessa la pubertà.

Quali funzioni svolgono gli ormoni femminili nell’organismo: il ruolo degli estrogeni

Gli estrogeni sono ormoni steroidei il cui effetto principale è quello di esercitare un’azione di stimolo sull’apparato genitale e sul comportamento sessuale della donna. Si tratta degli ormoni maggiormente coinvolti nel processo che conduce alla fine dell’età fertile ma anche nei disagi e fastidi che possono comparire in questa fase. L’effetto più visibile delle fluttuazioni dei livelli di estrogeni è l’irregolarità mestruale, il segnale più chiaro e inequivocabile del fatto che la menopausa si avvicina.

Un altro segnale per eccellenza della carenza di estrogeni sono le vampate di calore, uno dei fastidi più comuni della perimenopausa.

Durante la lenta e graduale fase di transizione verso la menopausa, i livelli di estrogeni si fanno altalenanti con un andamento che è sempre fluttuante, quindi irregolare, mentre quelli di progesterone iniziano a diminuire. Queste variazioni sono del tutto fisiologiche perché preparano l’organismo alla scomparsa definitiva delle mestruazioni.

Quali funzioni svolgono gli ormoni femminili nell’organismo: il ruolo del progesterone

La sua funzione principale è quella di assicurare la regolarità del ciclo mestruale perché ogni mese il progesterone lavora per preparare l’utero all’impianto dell’ovulo (che, se non fecondato, dà luogo alla mestruazione). Per questo motivo, quando l’organismo inizia a modificarsi in vista della menopausa e la produzione di progesterone a diminuire, i cicli potrebbero essere più lunghi o persino saltare un mese.

La diminuzione dei valori di questo ormone durante la perimenopausa è uno dei principali responsabili di eventuali fastidi e disagi che possono essere tipici di questo periodo come:

Allo stesso modo, è il progesterone – i cui livelli diminuiscono fisiologicamente anche alla fine di ogni ciclo mensile – ad essere il responsabile della cosiddetta “sindrome premestruale” che infatti torna similarmente anche in perimenopausa anche se il ciclo non si fa vedere da un po’.

Quali sono gli esami che ti dicono se i tuoi ormoni iniziano a cambiare

Le modificazioni nella produzione ormonale sono lente e graduali: intorno ai 43-45 anni i livelli di estrogeni e progesterone possono iniziare a mutare sensibilmente ma già negli anni precedenti si possono avere variazioni minime che passano per lo più inosservate. La menopausa, infatti, non è un evento che si manifesta dall’oggi al domani ma il punto di arrivo di un progressivo percorso di trasformazione dell’organismo governato, per l’appunto, dagli equilibri ormonali.

Non esiste un’età precisa in cui ciò avvenga perché ogni donna è diversa e, pertanto, anche ogni menopausa è diversa poiché è la risultante delle caratteristiche biologiche ed ereditarie di ciascuna. In questo senso, non esiste un esame medico che possa dare indicazioni certe sull’arrivo di tale momento, specialmente se manca ancora molto tempo.

Esistono, però, esami utili per verificare i livelli ormonali e altri indicatori che possono far prevedere se la menopausa si avvicina.

Se noti sul tuo corpo qualche segnale che ti fa supporre di essere prossima al “cambiamento”, è importante parlarne con il ginecologo. Farti seguire da uno specialista per l’intero periodo in cui il tuo organismo si preparerà alla menopausa potrà aiutarti molto a gestire disturbi e disagi che dovessero comparire.

Detto ciò, ecco quali sono gli indicatori da monitorare attraverso un semplice prelievo di sangue ma, lo ripetiamo, deve essere il medico a prescriverti questi esami e a valutare, sulla base del tuo stato di salute, se ne sono necessari altri:

  • FSH: si tratta dell’ormone follicolo stimolante prodotto dall’ipofisi. Quando l’attività ovarica va rallentando, com’è fisiologico con l’avvicinarsi della menopausa, il livello di questo ormone tende ad aumentare. 
  • Beta-Estradiolo: la produzione di questo estrogeno va di pari passo con la funzionalità ovarica, quindi se i suoi livelli scendono si riduce anche l’attività delle ovaie.
  • Progesterone: quando l’organismo si prepara alla transizione verso la menopausa i livelli di questo ormone diminuiscono (il primo effetto è l’irregolarità mestruale).
  • Ormone Tireostimolante (TSH): i suoi livelli danno un’indicazione della funzione tiroidea. Come abbiamo già detto, la produzione di estrogeni influenza anche l’attività della tiroide, ecco perché è utile controllarne il funzionamento attraverso i valori dell’ormone tireostimolante TSH.
  • Colesterolo: anche se sei sempre attenta a seguire un’alimentazione sana ed equilibrata e non hai mai avuto il colesterolo alto, quando la menopausa si avvicina i suoi livelli potrebbero aumentare per il solo effetto del calo nella produzione di estrogeni.

Cosa puoi fare se i tuoi ormoni fanno i “capricci”

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I medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.
Medico chirurgo, specializzato in ostetricia e ginecologia

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano

Dottore in scienze motorie

PhD, docente presso Università Ecampus e Università G. D'Annunzio di Chieti

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