In perimenopausa tornano i brufoli?

donna allo specchio guarda i brufoli

È piuttosto comune, dopo i 45 anni, che la pelle manifesti i cambiamenti ormonali in corso attraverso il riproporsi di una problematica tipica dell’adolescenza: l’acne. Non è certo lo stesso, ma la comparsa dei brufoli può essere comunque molto fastidiosa. Ecco cosa puoi fare.

Si parla sempre dei cambiamenti del corpo in menopausa, si parla di rughe e di macchie, ma poco di acne. Eppure, dopo i 45 anni la perimenopausa potrebbe riportare alla luce un problema per lo più adolescenziale, oggi come allora conseguenza dei cambiamenti ormonali in atto.

Per effetto della marcata riduzione dei livelli di estrogeni, infatti, la pelle potrebbe risentirne.

Parliamo qui di acne ormonale, ovvero di una tendenza all’aumento delle impurità e della sensibilità follicolare dovuta a secchezza e maggiore fragilità cutanee e a un “impoverimento” della capacità della pelle di rinnovarsi.

Ecco che potrebbero tornare a comparire sulla pelle i brufoli.

Diciamo “potrebbero” perché ogni menopausa è diversa: la fine dell’età fertile è una fase del tutto fisiologica e per ogni donna segue un suo percorso naturale. E alcune donne manifestano più di altre, attraverso la pelle, stress e cambiamenti.

Acne in perimenopausa: le cause

Da ragazza, ad ogni ciclo mestruale compariva un brufolo sul viso. Ancora prima dello sviluppo hai lottato con l’acne durante l’adolescenza per colpa degli “ormoni impazziti”. Adesso che hai passato da un bel po’ i 40, com’è possibile tornare a fare i conti con queste antiestetiche imperfezioni della pelle?

Anche questa volta gli imputati sono gli ormoni, sebbene in maniera diversa rispetto a prima. In particolare il testosterone, ormone maschile che anche noi donne produciamo (anche se a livelli mediamente 10 volte inferiori rispetto a quelli degli uomini) e che in perimenopausa diventa più presente degli estrogeni che invece si riducono. In realtà la produzione di testosterone rimane pressoché invariata ma, diminuendo gli estrogeni, il “rapporto di forze” cambia.

Il testosterone regola anche, in parte, la produzione di sebo ed ecco perché le imperfezioni della pelle potrebbero tornare a fare capolino.

Cosa fare per brufoli ed acne in perimenopausa

Brufoli e acne sono problemi prettamente estetici e, per questo, non dovrebbero costituire elemento di preoccupazione. Tuttavia è comprensibile che un viso segnato da una “fioritura” di segni antiestetici non è piacevole da esibire.

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Se ti ritrovi alle prese con i brufoli sul viso ecco una serie di consigli per evitare che peggiorino:

  • Non toccarli. Resisti alla voglia di stuzzicarli o, peggio, di schiacciarli: otterresti l’effetto controproducente di Dopo averli schiacciati, infatti, spesso si forma una crosticina e poi una vera e propria cicatrice. Ma la tua pelle oggi non è più quella di quando avevi 14 anni e dunque tende a macchiarsi più facilmente quando è esposta – senza protezione dell’epidermide – ai raggi solari.  Evita di rendere permanenti i segni del passaggio di un brufolo, dunque. Lascialo evolvere e scomparire da sé.
  • Mantieni la pelle ben pulita ed esfoliata. Ci sono peeling leggeri che puoi eseguire a casa: portano via le cellule morte, le impurità e il sebo in eccesso rinnovando lo strato superficiale della pelle. Ricorda che sono proprio le impurità le principali responsabili dei brufoli.
  • Sulle imperfezioni già presenti applica dei prodotti specifici per seccare i brufoli e, al tempo stesso, disinfettarli. Oggi giorno esistono ottimi prodotti 2 in 1 da utilizzare anche come make-up correttivo per nascondere le eruzioni cutanee.
  • Non dimenticare che il segreto di una bella pelle sta nell’idratazione: se pensi di iniziare a lesinare sulla crema del viso perché temi di avere la pelle grassa ti stai sbagliando. A parte le imperfezioni localizzate (che vanno trattate a parte), il resto dell’ovale va idratato e nutrito di giorno e di notte con un buon idratante ed un buon antirughe.
  • Aiuta la naturale idratazione della pelle bevendo almeno 2 litri di acqua al giorno. A ridosso della menopausa, in particolare, la pelle può diventare più secca perché aumenta la perdita di collagene e, con essa, la capacità di trattenere acqua. Idratare la pelle dall’interno è un valido aiuto per contrastare la secchezza cutanea e la formazione delle
  • Per tenere sotto controllo brufoli e acne presta particolare attenzione anche all’alimentazione: zuccheri e grassi in eccessi favoriscono le imperfezioni della pelle (e non giovano alla tua linea).
  • Se il tuo è un problema “importante” rivolgiti al dermatologo.

Pelle e capelli: gli altri effetti degli ormoni sulla tua bellezza

In prossimità della menopausa, le alterazioni nella produzione di ormoni possono essere responsabili anche di altri cambiamenti nell’aspetto di pelle e capelli, che possono apparire rispettivamente secchi e sottili.

Estrogeni e progesterone non sono soltanto gli ormoni che regolano il ciclo mestruale e la vita fertile della donna ma giocano un ruolo importante anche sul buon funzionamento della tiroide (e non solo). I disturbi della tiroide in menopausa possono comportare, tra le varie conseguenze, una riduzione del metabolismo e della sudorazione, che sulla pelle si traducono in disidratazione.

Per questo la pelle del viso, ma anche del corpo, può apparire particolarmente secca e priva di tono (anche per la fisiologica riduzione della massa muscolare a tutto vantaggio di quella grassa).

Il mutato rapporto tra ormoni femminili e ormoni maschili può determinare anche cambiamenti legati all’assottigliamento e all’indebolimento dei capelli.

Più sottili e fragili, ma anche disidratati, i capelli appaiono meno corposi (te ne potresti accorgere anche dal fatto che iniziano a non “tenere” più la piega). Anche il cuoio capelluto, come la pelle di viso e corpo, può risentire della perdita di idratazione fisiologica in menopausa e diventare secco e sensibile fino a dare dolore, prurito e bruciore.

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Una bella pelle passa anche per un buon riposo notturno e, in generale, per una menopausa serena.

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I medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.
Medico chirurgo, specializzato in ostetricia e ginecologia

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano

Dottore in scienze motorie

PhD, docente presso Università Ecampus e Università G. D'Annunzio di Chieti

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