Abbronzatura dopo i 45 anni: vademecum

abbronzatura dopo i 50 fa bene o male

La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo. Ecco perché è importante proteggersi per evitare macchie, ritardare problematiche che l’esposizione ai raggi UVA e UVB possono comportare.

Un po’ di storia: in principio fu il pallore

Se in passato uomini e donne appartenenti ai ceti sociali più abbienti rifuggivano la tintarella per non essere associati a lavori umili, l’imperativo della contemporaneità sembra essere riassunto in 3 parole: olio, tono muscolare e abbronzatura. Fino all’inizio del 1900, infatti, il candore della pelle era considerato non solo il simbolo inequivocabile di nobiltà, ma anche uno stereotipo della bellezza femminile, come veniva concepita al tempo.

I benefici della luce solare hanno il valore di un Premio Nobel

Nello stesso periodo, però il premio Nobel per la medicina fu assegnato a Niels Ryben Finsen per aver scoperto i benefici della fototerapia, ovvero l’uso della luce, nel trattamento di alcune malattie infettive, come lupus e rachitismo, causate da una mancanza di vitamina D che non veniva assorbita a causa della non esposizione al sole. La “cura del sole” cominciava ad essere prescritta per le più svariate condizioni mediche.

Con il tempo, l’abbronzatura è diventata addirittura uno status, che distingueva chi poteva permettersi vacanze al mare o in montagna esclusive, magari fuori stagione.

I benefici della vitamina D grazie al sole

Riceviamo la vitamina D dall’alimentazione solo per una piccola parte: la maggior quantità viene assorbita grazie ai meccanismi che fisiologicamente il nostro organismo attua in seguito all’esposizione ai raggi solari. Ecco perché è così importante esporsi nel modo corretto e passare del tempo all’aria aperta, anche d’inverno.

Se vuoi approfondire, ecco una serie di articoli per te.

L’abbronzatura dopo i 45 anni fa bene davvero?

Come accade per tutte le tendenze che hanno fatto storia, il potere dell’abbronzatura è stato recentemente messo in discussione. Ma quello che è più importante è che, al di là del valore estetico, la discussione sull’abbronzatura ha finalmente fatto spazio ad aspetti più interessanti, come i suoi effetti benefici e negativi sulla salute.

Un discorso che si fa inevitabilmente più delicato sei hai passato i 45, se ti stai avvicinando alla menopausa, se la stai vivendo o se è già alle tue spalle. Perché? Perché con la menopausa, la compattezza e la densità del derma, lo strato più profondo della pelle, si riducono e vi è una perdita dell’elasticità, accompagnata da una maggiore secchezza, che richiedono una maggiore cura e attenzione, soprattutto in estate, periodo in cui vi è per tutte una maggiore esposizione al sole.

Per cui, che tu sia un amante della tintarella o meno, è bene che tu sappia quali sono i pro e contro dell’abbronzatura dopo i 45 anni, perché mai come in questo caso la virtù sta nel mezzo.

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Per contrastare i disturbi della menopausa e contribuire a mantenere ossa sane

Con vitamina D3 e K2 che contribuiscono al mantenimento di ossa sane

5 PRO dell’abbronzatura dopo i 45

La luce solare aiuta nella prevenzione del cancro

Alcune importanti connessioni fra la carenza di vitamina D e il cancro sono state identificate, in seguito alla scoperta che l’incidenza di tumore al colon risulta essere tre volte superiore alla media nella città di New York rispetto al Messico.

Il sole migliora l’umore ed è un antidepressivo naturale

    Una giornata di sole non solo fa bene all’umore, ma sembra agisca come antidepressivo naturale nel cervello. Uno studio ha infatti dimostrato che il cervello produce serotonina, responsabile del benessere, maggiormente nei giorni di sole che nelle giornate uggiose. Per questo motivo, soprattutto quando il tono dell’umore è  in discesa a causa dei cambiamenti ormonali, una bella iniezione di sole contribuisce a riaccendere il sorriso.

    Il sole fornisce una terapia naturale per alcune importanti patologie

      La psoriasi, innanzitutto, e moltissime altre malattie della pelle, quali vitiligine, acne ed eczemi, ma non solo. Sembra, infatti, che l’elioterapia possa essere efficace in caso di problematiche relative a ossa e articolazioni, come rachitismo, reumatismi, osteoporosi e artrosi (le donne in menopausa sono a più alto rischio di osteoporosi), ma anche in caso di asma e anemia.

      La luce solare abbassa la pressione alta e riduce il rischio di malattie cardiache

        La ricerca ha dimostrato che, durante l’esposizione al sole, viene rilasciato nel sangue ossido nitrico (NO), un composto che aiuta a proteggere il sistema cardiovascolare, riducendo il rischio di infarto e ictus. I raggi UVB, inoltre, sono in grado di abbassare la pressione dilatando i vasi sanguigni e alti livelli di vitamina D, la cui produzione è stimolata dal sole, sono correlati, tra le altre cose, ad una minore incidenza di malattie cardiovascolari.

        Il sole aiuta a dormire meglio

          Studi recenti hanno concluso che l’esposizione alla luce naturale durante il giorno permette di dormire meglio la notte, incidendo sul metabolismo e favorendo la regolazione del ritmo sonno-veglia, attraverso la produzione dei maggiori neurotrasmettitori coinvolti in questo meccanismo. Va da sé che una migliore qualità del sonno aiuta a sentirsi più energici e attivi durante la giornata. Questo è molto importante, soprattutto durante la menopausa, periodo in cui molte donne fanno fatica a preservare la qualità del sonno.

          5 CONTRO dell’abbronzatura in menopausa

          Il sole accelera l’invecchiamento cutaneo

            Il processo di “invecchiamento” cutaneo è certamente del tutto naturale, ma gli studi hanno confermato che l’esposizione a fattori ambientali, in special modo il sole, svolge un ruolo determinante in questo senso. Tale ruolo ha un nome ben preciso: fotoinvecchiamento, per cui evitare la sovraesposizione è una regola che non puoi trasgredire se vuoi mantenere un aspetto giovane e sano. Ricorda che esporsi al sole senza protezione è una pratica da evitare, anche se hai una pelle scura che si abbronza facilmente. Utilizza un fattore di protezione alto, potrai godere di una tintarella più moderata ma conserverai la salute della cute.

            La sovraesposizione provoca scottature ed eritemi solari

              Inutile dire che, a prescindere dalla tua età, se non preso con moderazione, il sole può provocare scottature ed eritemi solari che non sono solo fastidiosi da gestire sul momento, ma possono provocare danni a lungo termine, primo tra tutti, il tumore della pelle, in tutte le sue più svariate forme. Dopo i 50 anni, inoltre, avvengono mutazioni nel DNA delle cellule, ecco perché, oltre questa soglia, il rischio di tumore cutaneo aumenta.

              Il sole favorisce l’insorgenza di macchie e discromie

                L’azione combinata di sole e ormoni mette letteralmente in ginocchio la nostra pelle, che in menopausa diventa più sottile e secca. Non avendo più la tonicità di una volta, la cute fa fatica a difendersi dalle aggressioni ambientali, in particolar modo dai raggi UV. L’esposizione al sole può favorire la comparsa di macchie chiare o scure, cheratosi, nei.

                Attenzione al rischio fotosensibilizzazione

                  Sembra che le reazioni di fotosensibilizzazione, ovvero una reazione di tipo simil-allergico all’esposizione ai raggi UV, stiano divenendo sempre più frequenti e non solo d’estate, colpa della troppa esposizione al sole e/o a lampade abbronzanti, ma anche delle sostanze fotosensibilizzanti che si trovano in farmaci o tra i componenti di alcuni prodotti cosmetici.

                  Il sole può causare l’insorgenza dei tumori della pelle

                    Il sole va preso con moderazione, non solo se si hanno molti nei e soprattutto dopo una certa età, quando il rischio di melanoma e altre forme di tumori cutanei aumenta in seguito a mutazioni del DNA delle cellule. Per questo, anche se la produzione di vitamina D stimolata dal sole aiuta a prevenire determinati tumori, i medici raccomandano cautela e le campagne di prevenzione si sono moltiplicate negli anni.

                    Le buone regole dell’abbronzatura senza rischi per la salute

                    Ecco alcuni piccoli ma preziosi accorgimenti:

                    • Evita di esporti al sole nelle ore più calde e per troppe ore consecutivamente: ci si abbronza anche all’ombra quindi, magari, resta sotto l’ombrellone. Avrai una pelle abbronzata più lentamente ma in modo più sano.
                    • Utilizza dei solari con un fattore di protezione ai raggi UVA e UVB adeguato e privi di sostanze fotosensibilizzanti. Anche se hai la pelle scura, se hai superato i 45 è meglio scegliere un filtro medio-alto (30/50).
                    • Idrata spesso la pelle, soprattutto in estate, quando ti esponi al sole anche solo passeggiando. Basta una crema idratante semplice, ma occhio che non ci siano sostanze fotosensibilizzanti.
                    • Bevi molta acqua, perché anche questo favorisce l’idratazione della cute.
                    • Proteggi i capelli con dei prodotti specifici se vuoi preservare la tua chioma a lungo e in salute.

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                    I medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.
                    Medical Advisor Femal (2023 - oggi)

                    Medico chirurgo, specializzato in ostetricia e ginecologia

                    Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano

                    Dottore in scienze motorie

                    PhD, docente presso Università degli Studi di Bergamo

                    MSL & Medical Advisor Shionogi (2020 - 2023)

                    Medical Advisor Shionogi WH

                    MSL & Medical Advisor Shionogi WH (agosto 2018 - settembre 2020)

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