Menopausa: cosa accade al tuo corpo?

Menopausa: cosa succede al corpo?

In Italia sono circa 5 milioni le donne tra 45 e 55 anni che hanno davanti a sé un’aspettativa di vita di oltre 30 anni. Quelle che, fra di esse, iniziano ad avvertire i primi segni della menopausa sanno che vivranno più di un terzo della propria esistenza in questa fase.

Il desiderio è giustamente quello di trascorrere questi anni in buona salute, sia nel corpo che nella mente. La 50enne odierna fa parte di una generazione attiva, sia per scelta che per necessità, viste le responsabilità che deve assumersi al lavoro e in famiglia: accudire bimbi propri ancora piccoli o nipoti per alleggerire figlie e nuore o occuparsi dei genitori anziani. Nella maggior parte dei casi si tratta di una donna che lavorerà ancora 10 o 15 anni o anche oltre, se svolge un’attività in proprio.

Questa è proprio quella fase della vita in cui l’impegno è già di per se più pesante. A maggior ragione non deve essere aggravato – o anche solo rallentato – dai disturbi pre e postmenopausali.

Il metabolismo rallenta e pur non variando l’alimentazione ci si trova con qualche chilo in più su girovita e fianchi che gradualmente porta a cambiamenti della fisionomia e dell’immagine corporea. Aumento di peso, vampate, disturbi del sonno e alterazioni del tono dell’umore per molte donne iniziano già alcuni anni prima della fine delle mestruazioniin quanto alla riduzione progressiva della produzione di estradiolo corrisponde l’aumento graduale dell’FSH, l’ormone responsabile delle famose vampate.

Sintomi della menopausa. Cosa fare?

Nel 50% dei casi le vampate insorgono già in premenopausa. Si attenuano e scompaiono nei primi anni ma molte donne continuano a conviverci: 24,6% in forma lieve, 17,6% in forma moderata e 8,1% in forma severa. Tra i disturbi del climaterio sono quelle che impiegano più tempo a scomparire. Il 20% delle over70 ne soffre ancora.

Arrivano quasi sempre all’improvviso. Tolgono il respiro, il cuore batte all’impazzata e lasciano in un bagno di sudore. Quando la vampata colpisce di giorno interrompe qualsiasi attività e la sgradevole sensazione di perdita del controllo del proprio corpo crea un’enorme senso di disagio e di ansia soprattutto se si è con altre persone.

Sono fastidiose più delle mosche ma sono disturbi purtroppo molto frequenti che di certo non aiutano ad affrontare l’inizio di una menopausa.

Cosa fare quando arriva la vampata? Puoi aprire le finestre e bere qualcosa di fresco. In generale evita bruschi cambiamenti di temperatura, vestiti a strati e, in casa, cambia aria frequentemente. Ginnastica dolce, aerobica e camminate a passo svelto possono ridurne la frequenza.

In questo periodo sarà meglio rinunciare, inoltre, a cibi speziati, caldi, bevande alcoliche e caffeina. Anche il fumo non aiuta.

Le sudorazioni notturne inoltre disturbano il sonno e la mattina si è senza energie, più irritabili e meno capaci di prestare attenzione e concentrarsi sulle mille cose da fare nella giornata. Se dunque la notte le cose non vanno meglio (e non sempre si possono aprire le finestre) puoi aiutarti con tisane fredde di camomilla, melissa e passiflora che contrastano anche gli sbalzi d’umore.

Il mio consiglio è inviare una richiesta d’aiuto alla propria ginecologa/o per trovare il modo di gestire al meglio i primi disturbi sin dal loro esordio, monitorare la situazione e valutare eventuali trattamenti.

Oltre alle famigerate caldane si manifestano, molto più spesso di quanto si possa immaginare, altri  disturbi come irritabilità, sbalzi di umore e disturbi del sonno. A differenza delle vampate vengono spesso sottovalutati erroneamente in quanto impattano fortemente e negativamente sulla qualità della vita.

 

Trattamenti per i disturbi della menopausa: la soluzione senza estrogeni né fitoestrogeni c’è

Molte donne rifiutano le terapie a base ormonale (le più diffuse) anche per brevi periodi. Il principale motivo è la paura del tumore al seno, specie in donne con familiarità o geneticamente predisposte.

Un’altra soluzione potrebbero essere i fitoestrogeni, ma questi derivati della soia o del trifoglio rosso sono da sconsigliare proprio per gli effetti simil estrogenici. Gli isoflavoni, così come gli ormoni, sono preclusi in donne che hanno avuto il tumore mammario anche dopo aver terminato le terapie adiuvanti antiestrogeniche.

L’estratto a base di citoplasma pollinico purificato e specifico o PSCP (acronimo di Purified and Specific Cytoplasm of Pollen), rappresenta un’alternativa non estrogenica e non fitoestrogenica per ridurre intensità e frequenza dei disturbi della menopausa utile per tutte le donne che non possono o non vogliono assumere ormoni.

Stiamo parlando di Femal, un integratore del tutto naturale, efficace e senza effetti collaterali nel breve o lungo termine, che abbina le proprietà nutrienti del polline a quelle antiossidanti della Vitamina E. Il principio funzionale di Femal è composto da citoplasma pollinico purificato estratto da diverse piante coltivate nei campi della Svezia del Sud senza nessun utilizzo di pesticidi: Secale Cereale, Dactylis glomerata, Pinus silvestris e Zea mays. È privo di glutine (Gluten free) e non contiene lattosio.

Femal non provoca gonfiore addominale e può essere usato in tutta sicurezza anche nel lungo termine. Questo aspetto è di particolare importanza poichè vampate e altri disturbi spesso iniziano già nella perimepausa e possono protrarsi per molto tempo anche nella menopausa conclamata.

Articolo a cura di

Dott.ssa Fiammetta Trallo

Specialista in Ginecologia e Giornalista Pubblicista

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I medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.
Medico chirurgo, specializzato in ostetricia e ginecologia

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano

Dottore in scienze motorie

PhD, docente presso Università Ecampus e Università G. D'Annunzio di Chieti

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