Cos’è la ginnastica passiva e quali possono essere gli effetti benefici

ginnastica passiva

Non è un rimedio per pigri, ma una tecnica che può consentire di recuperare più velocemente alcune funzionalità come ad esempio quella del pavimento pelvico.

La ginnastica passiva è una metodica basata sull’elettrostimolazione: vuol dire che la contrazione del muscolo è indotta dall’esterno, senza che sia il soggetto a compiere attivamente il movimento. Detta così, verrebbe da pensare che sia la ginnastica ideale per i più pigri ma non è così ed è per questo che abbiamo scelto di parlartene.

Se in questo periodo noti sul tuo corpo i primi segnali del cambiamento in vista della menopausa e pensi di aver trovato la soluzione per tonificare cosce e glutei stando comodamente sul divano, no, non è ciò che troverai in questo articolo. Intesa in questo senso, infatti, la ginnastica passiva può rappresentare soltanto un coadiuvante dell’attività fisica vera e propria, insostituibile per mantenerti in forma.

Esistono, però, dei campi nei quali l’elettrostimolazione può dare ottimi risultati, come ad esempio quello riabilitativo, quando è necessario stimolare l’attività di un muscolo dopo un lungo periodo di inattività (come può accadere dopo un intervento chirurgico).

È il caso anche della riabilitazione del pavimento pelvico, ovvero del recupero della funzionalità di alcune fasce muscolari posizionate nella cavita addominale, forse poco conosciute ma fondamentali per il benessere femminile.

 Ginnastica passiva: cosa serve perché sia davvero efficace

Incominciamo con il dire che l’elettrostimolazione alla base della cosiddetta ginnastica passiva è tanto più efficace quanto personalizzata in base alle tue necessità. Questo può avvenire solo se rinunci all’idea di fare da te, cioè di acquistare macchinari non professionali e senza prima ascoltare il parere di un fisioterapista o di un fisiatra che possano indicarti esattamente quali sono le tue necessità e cosa puoi fare per risolvere i tuoi problemi. Ricordiamo, infatti, che la ginnastica passiva non è un modo per fare sport da sedute, ma un modo per intervenire su un gruppo specifico di muscoli che hanno bisogno “di una spinta in più” rispetto a quella che già dai con l’attività fisica regolare.

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C’è un tipo di attività che si può svolgere attraverso l’elettrostimolazione di gruppi muscolari localizzati, non a scopo terapeutico ma per eliminare cuscinetti o accumuli adiposi agendo sul potenziamento di un gruppo muscolare specifico. Tecnicamente, però, non si parla di ginnastica passiva ma di ginnastica isometrica che sfrutta la contrazione muscolare stimolata dall’esterno, attraverso una macchina. Considerando che la contrazione muscolare richiede comunque un dispendio di energia, possiamo dire che sì, consumando calorie, la ginnastica isometrica (o impropriamente detta passiva) può portare a un dimagrimento, ma bisogna considerare che una passeggiata è di gran lunga più efficace sia dal punto di vista del consumo calorico, che del benessere ottenuto.

Ginnastica passiva per la riabilitazione del pavimento pelvico

Il pavimento pelvico svolge un’importante funzione di sostegno (per questo si chiama “pavimento”) per gli organi dell’apparato genitale femminile: vescica, utero e parte del retto. Questo vuol dire che mantenere i muscoli del pavimento tonici è indispensabile per garantire:

  • la funzionalità fisiologica (quella che ti consente di poter trattenere la pipì)
  • la funzionalità sessuale (che ti permette di avere rapporti soddisfacenti e senza dolore)

In menopausa, per effetto dei cambiamenti ormonali ma anche del naturale processo di invecchiamento (che è uguale per ambo i sessi e che interessa il corpo nella sua globalità) i muscoli del pavimento pelvico potrebbero “cedere” a causa della perdita di tono ed elasticità. Questa condizione può essere aggravata da alcuni fattori di rischio che possono sollecitare e, di conseguenza, indebolire ulteriormente i muscoli contenuti nel bacino come:

  • gravidanze e parti naturali difficili
  • stipsi
  • obesità
  • vita sedentaria

Un eccessivo rilassamento dei muscoli che compongono il pavimento pelvico potrebbe causare disagi e fastidi che, nei casi più severi, possono avere un impatto pesante sulla quotidianità ma anche sull’intimità. Parliamo di:

  • incontinenza da urgenza: per intenderci, l’impossibilità di trattenere la pipì
  • incontinenza da sforzo: possono bastare anche uno starnuto, un colpo di tosse o una risata per provocarla
  • prolasso dell’utero o della vescica: nei casi più gravi la perdita di tono può causare un vero e proprio “abbassamento” degli organi dell’apparato genitale, le cui conseguenze (incontinenza urinaria e di gas intestinali) possono essere parecchio impattanti sulla qualità di vita e sulle relazioni sociali
  • difficoltà o dolore ai rapporti: tessuti deboli, privi di tono e atrofici possono diminuire la sensibilità al piacere o rendere difficoltosi i rapporti

In tutti questi casi la ginnastica passiva per la riabilitazione del pavimento pelvico potrebbe essere una soluzione efficace perché potrebbe permettere di recuperare tono e vigore alle fasce muscolari specifiche che sostengono vescica, uretra, utero e retto.

La prima soluzione è la visita dal ginecologo

Tutti possono fare riabilitazione del pavimento pelvico senza alcuna controindicazione. Questo, però, non vuol dire che tu possa formulare una diagnosi da sola e individuare il percorso risolutivo su misura per te. Se ti capita di soffrire di questi disturbi è fortemente consigliato un appuntamento con il ginecologo.

Metti da parte timidezza e vergogna e descrivi al medico i disagi che avverti. È vero, può essere imbarazzante parlarne ma non hai scelta perché il ginecologo è l’unica persona che può aiutarti a stare meglio.

Sarà lui stesso, se lo riterrà necessario, ad indirizzarti verso un fisioterapista, la figura professionale che ti seguirà nelle sedute di ginnastica passiva finalizzata al recupero della funzionalità del pavimento pelvico.

Come allenare i muscoli del pavimento pelvico con la ginnastica passiva

È possibile allenare le fasce muscolari che sorreggono vescica, utero e retto mediante:

  • la ginnastica attiva basata su movimenti semplici e mirati (i più famosi sono gli esercizi di Kegel)
  • la ginnastica passiva, che si rende indispensabile quando il soggetto non riesce ad effettuare da solo le contrazioni dei muscoli pelvici perché non ne ha coscienza né controllo.

In questo post ci occupiamo di quest’ultima soluzione attraverso 2 metodiche principali:

  • Elettrostimolazione perineale: il pavimento pelvico viene stimolato passivamente mediante contrazioni indotte da una sonda vaginale, alla quale sono collegati degli elettrodi di superficie. In base agli obiettivi (contrastare l’incontinenza, ridurre il dolore cronico o recuperare il trofismo muscolare) si applicano dei protocolli diversi.

Non esiste un numero di trattamenti predefinito per raggiungere dei risultati: possono essere necessari 1 o 2 cicli (con 2 sedute a settimana) o anche più a seconda dei casi.

Questa tecnica si rivela particolarmente efficace in soggetti che non hanno controllo dei muscoli perineali: lo stimolo, forte e ben isolabile (non dà dolore ma al massimo una sensazione di formicolio), servirà per “educare” il paziente all’utilizzo volontario di queste fasce muscolari. A quel punto la persona sarà in grado di eseguire da sola, in modo del tutto attivo, esercizi semplici e mirati che possono essere fatti comodamente in casa (senza bisogno di attrezzi) e persino in ufficio perché del tutto “invisibili” e praticabili sia da seduti che in piedi.

 

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I medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.
Medico chirurgo, specializzato in ostetricia e ginecologia

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano

Dottore in scienze motorie

PhD, docente presso Università Ecampus e Università G. D'Annunzio di Chieti

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