Gelati, ghiaccioli, granite, alleati o nemici?

gelato in perimenopausa

Rinfrescano e sembrano perfetti per l’estate ma attenzione alle calorie!

Sono i protagonisti assoluti dell’estate al pari di bikini e caftani: gelati, ghiaccioli e granite sono compagni irrinunciabili della stagione calda. Soprattutto i primi, e nello specifico quelli artigianali, che non conoscono crisi: durante i lockdown gli ordini di gelato sono aumentati del 350% (dati Deliveroo attraverso l’Osservatorio Gelato-Delivery) e, adesso ancor di più, rappresentano un business in continua crescita

Secondo il Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) gli italiani si confermano primi consumatori a livello mondiale di gelato artigianale, per un giro d’affari nelle gelaterie di 4,2 miliardi di euro: non fosse altro che il gelato, come la pizza, è un Made-in-Italy di grande successo specialmente nel Belpaese.

Questi dati dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che nessuno è insensibile alla tentazione di un cono. Come coniugare, però, la golosità per questi prodotti che hanno tutto ciò che si può chiedere ad un cibo estivo (rinfrescano, idratano, tonificano, per di più con il vantaggio di far bene anche all’umore) con l’attenzione alla linea?

Se sei in perimenopausa e da qualche tempo ti sforzi di stare “a stecchetto” perché i cambiamenti ormonali che preparano l’organismo alla fine dell’età fertile ti hanno regalato qualche chiletto in più o un’antipatica sensazione di gonfiore, leggi questo articolo in cui ti suggeriamo qualche “strategia” alimentare per coniugare menopausa e voglia di gelato. Sì, si può! Ecco come.

Quelle che ti forniamo in questo articolo sono considerazioni di carattere generale e come tali vanno intese. Se sei in sovrappeso o soffri di patologie come il diabete, devi rivolgerti al nutrizionista per sapere se e come inserire gelati e ghiaccioli nella tua alimentazione.

Gelato in perimenopausa: perché è giusto concederselo

Gelati, ghiaccioli e affini contengono un’elevata quantità di zuccheri semplici (i più dannosi per la linea) ma non per questo vanno demonizzati. Come tutte le cose, è l’eccesso che fa male, quindi un gelato ogni tanto è concesso.

Le fluttuazioni dei livelli ormonali, unite al fisiologico rallentamento del metabolismo, potrebbero portare con sé un’aumentata tendenza ad ingrassare, è vero, ma se sei attenta a seguire un’alimentazione sana ed equilibrata specifica per rispondere alle esigenze nutrizionali in menopausa,non saranno un gelato o un ghiacciolo a cambiare la situazione sul fronte “pancetta” o ritenzione idrica.

Al contrario, un cono mentre passeggi in compagnia o una granita intorno al tavolo con le amiche possono costituire una piacevole occasione di svago, della quale potresti avere un gran bisogno soprattutto in questo specifico periodo della tua vita. Per alcune donne, infatti, la menopausa può rappresentare un passaggio delicato da affrontare anche dal punto di vista psicologico, soprattutto se gli ormoni si divertono a “giocare” con l’umore. Se ti capita, e la tua voglia di fare e la tua socialità ne risentono, non penalizzare oltremodo te stessa e i tuoi rapporti interpersonali e goditi momenti piacevoli in compagnia di persone care (e anche di un gelato!).

Gelato in perimenopausa: occhio agli zuccheri

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Una porzione media di gelato artigianale si aggira intorno ai 150 grammi: quella piccola coppetta o quelle due-tre palline di gelato sul cono possono contenere, però, anche 400 calorie (pari ad un piatto abbondante di pasta al pomodoro). Non bisogna comunque generalizzare: apporto calorico, contenuto di zuccheri e percentuale di grassi variano (e anche di molto) in base ai gusti. Quelli alla frutta sono ugualmente zuccherini, spesso al pari di quelli alle creme, ma meno grassi rispetto a stracciatella, pistacchio e composti cremosi ricchi di mandorle, granelle e topping. Per questo motivo potresti concederti solo nelle “occasioni speciali” lo sfizio di una coppa al pistacchio o alla nocciola e optare con più frequenza per una merenda a base di gelato alla frutta.

Gelato in perimenopausa: scegli i gusti alla frutta (vera)

Un gelato alla frutta di stagione ai gusti di anguria, melone, pesca e albicocca può rappresentare una merenda da concedersi senza sensi di colpa anche una o due volte a settimana. E se vuoi essere così attenta all’ago della bilancia da ridurre al minimo la quota di carboidrati, scegli il gelato ai frutti di bosco. Queste bacche hanno una quantità di zucchero così irrisoria da essere consigliate nelle diete dimagranti. In più, lamponi, more e mirtilli sono ricchi di antiossidanti e vitamine C ed E, che aiutano a contrastare i radicali liberi (responsabili del processo di invecchiamento dell’organismo) e rinforzano il sistema immunitario.

Discorso diverso, invece, per ghiaccioli e granite: non contengono grassi e hanno un ridotto apporto calorico (spesso intorno alle 100 calorie) ma sono un concentrato di zuccheri allo stato puro. Se è vero, infatti, che il primo ingrediente del ghiacciolo e della granita è l’acqua (e basta questo per gustarli senza apparenti sensi di colpa), quelli successivi sono sempre zucchero, sciroppo di glucosio e coloranti. Soffermati per una volta a leggere la lista degli ingredienti per rendertene conto.

Scoprirai che quando scegli un ghiacciolo o una granita “alla frutta”, il più delle volte di frutta il tuo spuntino non ne contiene traccia. Questi prodotti, infatti, sono sempre “al gusto di frutta”, che vuol dire tutt’altro, ovvero che all’interno sono presenti aromi che ricalcano il sapore di un frutto piuttosto che di un altro.

Meglio allora lo sfizio, ogni tanto, di un gelato vero, soprattutto se preparato da una gelateria di fiducia con ingredienti di prima qualità. Con la sua cremosità e la sua dolcezza, un cono artigianale appaga di più il palato (e la mente) e soddisfa più a lungo termine la tua voglia di dolce, con meno rischi per la tua linea.

Gelato in perimenopausa: come bilanciare gli altri pasti della giornata

Il gelato contiene zuccheri e grassi ma anche una (piccola) quota proteica derivante dal latte. Per questo motivo potrebbe essere un’idea non troppo stravagante quella di sostituire il pranzo con un cono o una coppetta, soprattutto quando le temperature sono così alte da toglierti sia l’appetito che la voglia di stare ai fornelli.

Ci sono, però, alcuni aspetti nutrizionali da prendere in considerazione per far sì che il pasto con il gelato non diventi un “attentato” alla linea (e alla salute).

  • il gelato non rappresenta un pasto completo perché è carente nell’apporto di proteine, delle quali, invece, hai un gran bisogno sia per assicurarti sazietà e sia per preservare la massa muscolare, che con l’età diminuisce fisiologicamente a tutto vantaggio di quella grassa
  • se prevedi di pranzare con un gelato opta per una colazione salata e proteica: ti sarai assicurata così una buona dose di proteine per la prima parte della giornata e terrai giù i livelli di glicemia nel sangue (che inevitabilmente schizzeranno alle stelle quando mangerai il gelato). Un’idea potrebbe essere quella di mangiare al mattino delle uova, oppure qualche fettina di un salume magro come prosciutto crudo o tacchino arrosto, con del pane tostato. Per intenderci: l’errore che devi evitare è quello di fare colazione con cornetto e cappuccino, o con biscotti e marmellata, se poi hai stabilito di pranzare con un gelato
  • prevedi una quota extra di fibre: il pranzo con il gelato ti priva di una delle porzioni di verdure consigliate ad ogni pasto della giornata. Queste sono fondamentali non soltanto per soddisfare il senso di sazietà ma, soprattutto, per assicurare la regolarità intestinale, che in questo periodo potrebbe essere messa a dura prova dai cambiamenti ormonali. Per soddisfare questa carenza, a cena opta per una doppia porzione di verdure (meglio se una cruda e una cotta) che accompagni un secondo proteico e, per bilanciare l’eccesso di zuccheri del pranzo, rinuncia al pane.

Osservando questi piccoli accorgimenti avrai inserito il gelato nella tua alimentazione giornaliera senza creare troppi “danni” e soprattutto senza sensi di colpa!

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I medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.
Medico chirurgo, specializzato in ostetricia e ginecologia

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano

Dottore in scienze motorie

PhD, docente presso Università Ecampus e Università G. D'Annunzio di Chieti

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