Quanto dura la premenopausa?

caldana premenopausa

Molte se lo chiedono, fra una vampata e l’altra. Ecco le risposte alle tue domande sulla durata della perimenopausa e dei suoi disturbi.

La perimenopausa, cioè il momento in cui gli equilibri ormonali cambiano e tradizionalmente si avvertono alcuni disturbi tipici, inizia mediamente intorno ai 44/45 anni e può proseguire anche per 10 anni, prima che giunga l’ultima mestruazione e la vita fertile cessi definitivamente.

In questo lasso di tempo non è solo il ciclo mestruale a modificarsi gradualmente e quindi il lavoro delle ovaie, ma gli equilibri ormonali in generale cambiano e con essi anche molte funzioni e risposte del corpo.

Se stai attraversando questa fase e ti stai ponendo la domanda “ma quanto dura la perimenopausa?”  è perché probabilmente stai sperimentando alcuni disturbi tipici, come vampate di calore, sudorazione notturna, irritabilità , disturbi del sonno o tendenza a prendere peso. Disagi a volte molto fastidiosi ma che sono destinati a scemare naturalmente negli anni per lasciare posto a un nuovo equilibrio ritrovato, quello che raggiungerai in post-menopausa.

Nel frattempo però la domanda è urgente: quanto dura la perimenopausa? Quanto tempo ancora sarai alle prese con i suoi disturbi?

Se la perimenopausa è una fase: quanto durerà?

Dai 4 ai 10 anni. Questo è mediamente il tempo che le donne passano in perimenopausa, cioè alle prese con una vera e propria rivoluzione interna nella quale gli ormoni fanno sentire il loro potente ruolo di “governanti” di molte funzioni fisiologiche e si “divertono” a sballare molto di ciò che era prima regolare: dal ciclo mestruale che si allunga e si accorcia, diventa più o meno abbondante apparentemente senza motivo, alla sensazione di caldo o freddo, dal ritmo sonno-veglia fino anche al senso di stanchezza o di fame che possono diventare più intensi.

Queste sensazioni di qualcosa di diverso dal solito iniziano a manifestarsi gradualmente tanto che non è neppure semplice che tu te ne accorga subito. Nello stesso modo svaniranno all’arrivo della menopausa vera e propria, lentamente, fino a scomparire.

La buona notizia è che questa situazione di apparente disordine, è in realtà un tentativo di riportare tutto alla quiete della regolarità che arriverà in un tempo che è totalmente soggettivo. Anche il disagio tipico di questo periodo è totalmente soggettivo: ci sono alcune donne che percepiscono appena la maggior parte dei disturbi, altre per le quali alcuni segnali possono diventare severamente impattanti sulla vita quotidiana.

La maggior parte dei disagi tipici del periodo della perimenopausa sono transitori: le vampate, la stanchezza, l’insonnia, l’irritabilità. Tuttavia tieni d’occhio la salute intima, in particolare eventuali problemi come secchezza, dolore ai rapporti o perdite che possono essere sintomatici di Atrofia Vulvo Vaginale, una condizione progressiva e cronica che può manifestarsi in modo molto lieve a partire dalla perimenopausa per poi evolvere in postmenopausa. Consulta il tuo ginecologo se hai dubbi. CTA ESPERTO.

Perimenopausa: un periodo di disturbi ma non necessariamente da sopportare

La perimenopausa dura più o meno anni e questo tempo – come abbiamo visto nei paragrafi precedenti – cambia da donna, a donna. Anche l’intensità dei disturbi che possono (ma non necessariamente!) intervenire cambia da donna, a donna.

Nella maggior parte dei casi si tratta di disturbi transitori, passeggeri ma soprattutto normali, che scompariranno con il passare del tempo.

Se però vampate o insonnia ti provocano disagio quotidiano, puoi fare qualcosa per ritrovare il tuo benessere quotidiano pur senza ricorrere a farmaci. Anche se la menopausa è un evento naturale, non è detto che tu debba sopportare!

Esiste un integratore naturale che il 93% delle donne ha trovato “efficace” o “molto efficace”* nel migliorare i disagi associati al periodo menopausale e in generale la qualità della vita.

Si tratta dell’estratto citoplasmatico di polline purificato 100% di origine vegetale, il principio attivo di Femal, un integratore che non contiene isoflavoni di soia o trifoglio rosso, e che non ha un effetto estrogenico. Questo rende Femal un integratore adatto a un uso prolungato nel tempo, anche in quelle situazioni dove, per ragioni mediche, non è possibile o non è consigliato assumere fitoestrogeni o princìpi che hanno un effetto estrogenico.

Inoltre Femal può essere assunto anche da soggetti allergici al polline perché non ne contiene  gli allergeni.

* Nella ricerca dei dott. David Elia e Pierre Mares, pubblicata a nov. 2008

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I medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.
Medico chirurgo, specializzato in ostetricia e ginecologia

Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica dell’Ospedale San Raffaele Resnati di Milano

Dottore in scienze motorie

PhD, docente presso Università Ecampus e Università G. D'Annunzio di Chieti

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